Una Magica Festa tenutasi a Padova in Prato della Valle il 19 giugno 2011
“Avete svegliato Padova. Avete fatto vedere l’anima accogliente e multietnica di Padova. E’ stato bellissimo”. Con queste parole gioiose il responsabile di una Chiesa Nigeriana ha commentato la festa, svoltasi all’Isola Memmia, per celebrare, per la prima volta in Italia, la Giornata Mondiale della Drepanocitosi.
Una festa allegra emultietnica che ha raccolto migliaia di bambini, giovani, adulti, ma anche anziani, che si rinfrescavano all’ombra guardando i bambini giocare.
Una festa che ha unito italiani e stranieri provenienti da più di 50 paesi (come ha giustamente ricordato Cheryl Porter concludendo il concerto gospel).
Nel cuore dell’isola i pannelli colorati ed illustrati della mostra sulla Drepanocitosi venivano visitati dai più curiosi ed il libretto illustrativo in tre lingue (inglese, francese ed italiano) sfogliato anche dai turisti, mentre attorno era un susseguirsi di spettacoli (Maga Gaia, teatro di Fantaghirò, Dottor Clown), laboratori creativi (William il Falegname, Arcaluna, Truccabimbi), salti sui gonfiabili ed esibizioni di musiche.
Proprio queste hanno attirato un pubblico numeroso: vari artisti di diversa nazionalità dai Mitsugori 2.0, ai Djolibè Dbembè, agli African Bolo, a Napoleon Feh-Frobeng hanno trascinato nel ballo anche i più restii, che battevano le mani, ancheggiando al ritmo dei tamburi.
Grandissimo successo hanno avuto le esibizioni gospel di una ventina dinigeriani, vestiti con stoffe di tutti i colori e la sfilata di moda fricana dell’associazione Eban.
In questo clima festoso, molti hanno scoperto di poter affrontare la malattia con più coraggio e meno vergogna.
I Genitori dell’Associazione Drepanocitosi di Torino, unica in Italia e rappresentata da alcuni genitori e bambini di origine africana giunti per l’occasione da Torino, hanno incontrato molti genitori di bambini ammalati residenti in Veneto, che hanno indossato orgogliosamente la maglietta della giornata e scoperto la forza che viene dall’essere protagonisti insieme.
In molti, passeggiando per i viali, manifestavano allegramentelo stupore di trovarsi davvero in molti, così diversi nei vestiti, nei colori della pelle e dei capelli, nella lingua parlata, ma, in fondo, così uguali, gli uni accanto agli altri, trascinati dalle musiche e dall’amore per i bambini.
Degna conclusione della giornata il bellissimo concerto di Cheryl Porter che ha coinvolto tutti, uomini e donne, incori alternati a imparare i gospel.
Un grande grazie! Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata, a partiredalla Fondazione Cittàdella Speranza, l’AIL, il Dipartimento di Pediatria e tanti altri.
In particolare i numerosissimi volontari, scouts, medici e tante altre persone che in gruppo o singolaramente hanno prestato il lorotempo, la loro intelligenza, il loro lavoro e, soprattutto, la loro simpatia per rendere possibile questa Festa nella giornatamondiale della Drepanocitosi.
Cosa hanno detto l'OMS e l'Assemblea della Nazioni Unite
Nel 2006 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha adottato una risoluzione che invitava i Governi a sviluppare politiche dedicate alla cura della Drepanocitosi e, in particolare, a “disegnare, implementare, organizzare, rinforzare in modo equo ed efficace, programmi nazionali integrati per la prevenzione e il trattamento della SCD, allo scopo di ridurne la morbidità e la mortalità”.
Nel Dicembre 2008 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato una risoluzione che invita tutti i Governi ed i Sistemi Sanitari ad accrescere gli interventi mirati alla Drepanocitosi, riconosciuta come un problema sanitario globale. Ogni anno si stima che nascano nel mondo circa 280.000 bambini affetti. L’ONU ha quindi definito il 19 giugno di ogni anno Giornata Mondiale della Drepanocitosi, allo scopo di diffondere l’informazione e sensibilizzare le popolazioni riguardo questa malattia.
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